Airoh Stricker 2021

Caratteristiche Tecniche

Per raccontarvi le caratteristiche di Airoh Strycker voglio partire dall’interno della sua struttura ed iniziare parlando di AMS2 (Airoh Multiaction Safety System), ovvero il sistema di EPS interno a densità differenziate che permette la dissipazione dell’energia cinetica in caso di impatto angolare. Questa è una caratteristica determinatente nella protezione di un casco in ambito off-road perchè permette al casco di dissipare al meglio non solo gli urti diretti ma anche quelli generati dalla rotazione del casco in modo di abbassare il più possibile l’energia trasmessa alla testa del pilota.

Ora ci avviciniamo di più alla testa del pilota e qui troviamo delle imbottiture interne completamente riprogettate, finalmente avvolgenti nei punti giusti e con un ottimo grado di confort offerto dal tessuto di rivestimento completamente anallergico. Troviamo poi cinque prese di ventilazione molto abbondanti che renderanno la vita più piacevole nelle giornate più umide, un frontino riprogettato per contenere gli ingombri laterali ed un foro di apertura visiera più grande.

Ultima ma sicuramente al primo posto per importanza la nuova calotta esterna in HPC (High Performance Composite) , realizzata in tre misure per una migliore vestibilità e per garantire la migliore dispersione degli urti diretti.

Ora che finalmente il casco è indossato possiamo, passo dopo passo, andare a giudicare al meglio le sue qualità: cominciamo dalla chiusura, ovviamente realizzata con sistema a doppio anello, che ci permette di regolare il carico del cinturino in base alle nostre esigenze. Subito noto il grande campo visivo sia orizzontale che verticale che mi permetterà di indossare qualsiasi tipo di maschera off-road senza controindicazioni per la vestibilità.

Gli interni calzano proprio come piace a me, sono avvolgenti in tutti i punti lasciando un buono spazio per le orecchie, il tessuto di rivestimento è piacevole sulla pelle e la struttura mi regala fin da subito una grande sensazione di sicurezza, in poche parole mi sento assolutamente a mio agio. Ora provo a calzare una maschera off-road e senza problemi trovo la posizione ottimale, le spugne aderiscono al viso e la lente si trova alla giusta altezza, la parte anteriore della mentoniera “chiude” in modo ottimale proteggendo la parte bassa del viso senza togliere visibilità.

Adesso arriva la prova per me più importante, ovvero quanto e come il casco è bilanciato sulla testa una volta indossato, in questo caso io faccio quattro movimenti precisi, prima porto il casco alla massima escursione sia verso il basso, portando la mentoniera a toccare il petto e poi verso l’alto portando la parte posteriore a contatto con la base del collo per simulare delle extraescursioni della testa e poi guardando esattamente dritto di fronte a me giro la testa al massimo prima a destra e poi a sinistra e torno nella posizione iniziale per capire se il casco segue correttamente i miei movimenti senza provocare fastidio.

La buona notizia è che il casco è bilanciato correttamente ed in ogni movimento la sensazione di carico che ricevo è omogenea, l’altro elemento che noto è che i caschi off-road, d’ora in poi, non saranno più leggeri come prima, quando veniva sacrificata la sicurezza della calotta per guadagnare 100 grammi di peso, le nuove omologazioni in arrivo sono per fortuna molto più severe e ci permetteranno di indossare caschi che avranno al primo posto un elemento fondamentale: la protezione della nostra testa.